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MADONNA DI MONTE BERICO 600 ANNI
Buona festa della donna auguri a tutte ti regalo una mimosa
Buona festa della donna auguri a tutte ti regalo una mimosa ¿Por qué en Italia se regalan Mimosas en el día de la mujer?
En Italia se conmemoran los derechos y las batallas de las mujeres el 8 de marzo.
En este día los italianos regalan un pequeño ramo de flores Mimosa a las mujeres importantes en su vida.
Una Flora Amarilla
Una flor amarilla que conmemora las conquistas de las mujeres.
Conquistas sociales, políticas y económicas en la sociedad, como la violencia y la discriminación que todavía requiere atención.
Esta flor se ha convertido en un símbolo del día de los derechos de la mujer en Italia.
BUONA FESTA DELLA DONNA – AGURI A TUTTE – TI REGALO UNA MIMOSA
¿De dónde viene esta tradición?
El 8 de marzo es el día para conmemorar a la mujer en casi todo el mundo.
Fecha que fue instituida por la ONU en 1997
La costumbre de regalar Mimosas es solo italiana.
En 1946 la Unión de Mujeres Italianas decidió introducir la conmemoración en Italia
De esta manera se une a la lucha de las mujeres rusas.
Las mujeres rusas fueron las primeras en establecer al 8 de marzo como ¨el día de las trabajadoras¨.
La Unión de Mujeres Italianas (UDI) decidió que la flor Mimosa sería el símbolo de conmemoración de los derechos y las batallas de la mujer.
No solo por su característica de ser aparentemente frágiles pero capaces de crecer aún en terrenos difíciles.
Las mimosas son flores de temporada
Se encontraban disponibles en los campos de casi toda Italia
Así cualquier hombre que quisiera regalarlas a las mujeres importantes en su vida sin importar sus posibilidades económicas
De hecho, esta flor también acostumbraba a ser regalada por los Partisanos a sus relevos justamente porque podía ser recogida en ramos y gratis.
El Vicesecretario del Partido Comunista Italiano, Luigi Longo no estaba de acuerdo.
El hubiera preferido la violeta, que era un símbolo de la Izquierda Europea y ya se regalaba a las mujeres en países como Francia
Pero Teresa Mattei, dirigente de la UDI, se negó por ser una flor poco humilde y difícil de conseguir.
En recuerdo de nuestra querida Presidente Karin Orlandi, siempre en nuestra memoria.
Buona festa della donna auguri a tutte ti regalo una mimosa
festa della donna perche si festeggia

Our Lady of Monte Berico
PUTIN VICENTINO
Putin Vicentino familias de Vicenza con el apellido conforman una historia no oficial con interesantes aspectos migratorios y lingüísticos

Legenda sull’Origine Italiana del Cognome «Putin» con Focus sulla Zona di Vicenza
1. Introduzione:
La presente relazione si propone di esaminare l’ipotesi di un’origine italiana del cognome «Putin,» con particolare attenzione alla sua possibile provenienza dalla zona di Vicenza. Questa indagine nasce dalla curiosità di comprendere le radici storiche e geografiche di un cognome che ha acquisito una notevole risonanza internazionale, pur mantenendo una potenziale connessione con il territorio italiano. Sebbene il cognome sia oggi ampiamente associato a figure di spicco russe, l’interesse si concentra sull’esplorazione di eventuali legami preesistenti con l’Italia, analizzando diverse prospettive che spaziano dall’etimologia alle testimonianze storiche e alle dinamiche migratorie. L’obiettivo è fornire un’analisi informata e dettagliata, basata sulle informazioni attualmente disponibili, per fare luce sulle possibili origini italiane del cognome «Putin» e sul suo legame con la regione vicentina.
2. Decostruzione del Cognome: Origini e Significati Multipli:
L’analisi del cognome «Putin» rivela una complessità di origini e significati, che spaziano attraverso diverse aree geografiche e contesti linguistici.
- 2.1. La Narrativa Russa Prevalente:L’interpretazione più diffusa riconduce il cognome «Putin» a una radice europea, specificamente russa.1 Si ritiene che derivi dal nome proprio russo Pyotr, che significa «roccia» o «pietra».1 Questa etimologia suggerisce un significato simbolico di forza e fermezza associato al cognome.1 Ulteriori analisi della linguistica russa spiegano il suffisso «-in» come un suffisso possessivo, indicando potenzialmente «di» o «appartenente a» Pyotr o a un nome correlato.2 Questa struttura patronimica è comune nella formazione dei cognomi russi, dove spesso derivano da nomi di battesimo o soprannomi. Il cognome presenta diverse varianti nelle lingue slave, come Putina, Putine o Putyn in Russia, Putyn, Putyna o Putenko in Ucraina, e Putina o Putenko in Bielorussia.1 Queste variazioni riflettono adattamenti linguistici e differenze di genere o forma possessiva all’interno delle diverse regioni slave.1 Un’ulteriore prospettiva all’interno del contesto slavo lega il cognome alla parola russa put’, che significa «via» o «strada».4 Da questa radice derivano termini come putin, che letteralmente significa «di strada» o «relativo alla strada», e Rasputin, che potrebbe essere interpretato come «relativo a rasputitsa,» un termine che indica le strade fangose, oppure derivare da un soprannome con connotazioni negative come «immorale» o «malato».4 Esiste anche una teoria che suggerisce una derivazione dal nome personale Putyai, che potrebbe essere stato attribuito a un bambino nato durante un viaggio dei genitori.4 Tuttavia, alcuni linguisti esprimono scetticismo sull’idea che «Putin» significhi direttamente «la via» in senso simbolico, notando che tale interpretazione non trova riscontro nell’uso comune della lingua russa.4 Infine, una derivazione meno probabile è stata suggerita dal verbo russo putat’, che significa «ingarbugliare» o «confondere».4
- 2.2. La Connessione Scozzese:Parallelamente alla narrazione russa, esiste un’origine completamente distinta per il cognome «Putin,» rintracciabile in Scozia.5 In questo contesto, «Putin» deriverebbe dal nome gaelico scozzese Paidin, considerato un diminutivo affettivo di Padruig, l’equivalente gaelico di Patrick.5 Padruig si traduce come «piccolo Pat» o «Paddy» ed è a sua volta derivato dal nome latino Patrick, rappresentato come Padinus.5 Le prime attestazioni del cognome «Putin» in Scozia si trovano nelle registrazioni del Dumfriesshire e risalgono al 1190 circa, con la forma latina «Padinus».5 Si riscontrano anche varianti del cognome come Padyn, Padian, Padgen, Padine e Paddon.5 Questa origine scozzese rappresenta quindi uno sviluppo indipendente del cognome, con una radice linguistica e geografica diversa da quella russa.
- 2.3. Il Dialetto Veneto:Un aspetto particolarmente rilevante per la presente indagine è il significato del termine Putin nel dialetto veneto. In questa variante linguistica, parlata nella regione di Vicenza, Putin (pronunciato con l’accento sulla «i»: Putìn) significa «bambino».6 Questa concordanza tra il cognome oggetto di studio e un termine dialettale comune nella zona di interesse suggerisce una potenziale origine locale. Ulteriori conferme linguistiche indicano che in veneto putìn può anche significare «pulcino» 12, rafforzando l’idea di una connotazione legata alla piccolezza o alla giovane età. Sebbene un dizionario veneto-italiano consultato non riporti una voce specifica per «putin» come termine autonomo, la presenza di numerose forme diminutive all’interno del dialetto veneto rende plausibile che «putin» possa essere una forma diminutiva, magari di una parola correlata a «bambino» o «piccolo».13 La presenza di suffissi diminutivi come «-oso» in veneto, analogamente al potenziale «-in» in «putin,» supporta ulteriormente questa interpretazione.14
- 2.4. Altre Interpretazioni Linguistiche:Un’ulteriore analisi linguistica, seppur controversa, suggerisce una possibile derivazione di «Putin» dalla parola russa put’ con l’aggiunta del suffisso possessivo «-in-«.4 Tuttavia, è stato osservato che in russo il suffisso «-in-» è tipicamente utilizzato con nomi femminili, il che rende questa derivazione meno probabile per un cognome maschile.4 Questa discussione evidenzia la complessità e le diverse interpretazioni che possono emergere nell’analisi etimologica di un cognome.

3. Tracce di «Putin» nei Registri Storici Italiani:
L’indagine sulla presenza del cognome «Putin» nei registri storici italiani, con particolare attenzione alla zona di Vicenza, rivela alcune evidenze significative e diverse affermazioni.
- 3.1. Evidenze del Cognome in Italia:Numerose fonti giornalistiche italiane riportano la presenza del cognome «Putin» (pronunciato Putìn) nell’area di Vicenza, stimando circa 50 famiglie residenti nella zona.7 Alcune menzioni si estendono anche alle città di Venezia e Treviso.7 Un’affermazione ricorrente nelle narrazioni locali è che un gruppo di famiglie Putìn originarie del Vicentino emigrò in Russia alla fine del XIX secolo per lavorare alla costruzione della Ferrovia Transiberiana.6 Un’altra teoria, meno diffusa, suggerisce che il cognome abbia avuto origine sull’altopiano di Asiago e sia giunto in Russia dopo la Prima Guerra Mondiale con un gruppo di scalpellini.11 I registri storici conservati presso l’Archivio di Stato di Vicenza potrebbero contenere informazioni preziose a riguardo. Questi archivi includono registri di stato civile (nascite, matrimoni, decessi) relativi al periodo 1871-1906, con alcuni documenti che arrivano fino al 1950, nonché atti notarili che coprono un arco temporale più ampio, dal 1361 al 1914.16 I registri di stato civile in particolare potrebbero fornire dettagli su nomi, date, professioni e residenze di individui con il cognome «Putin» nella zona di Vicenza.17
- 3.2. Affermazioni ed Evidenze Aneddotiche:Da oltre quindici anni circola, con eco anche sulla televisione russa, l’affermazione che Vladimir Putin abbia avuto un antenato italiano originario di Costabissara, un comune in provincia di Vicenza, che si trasferì in Russia nel XVIII secolo.6 Questa teoria fu ulteriormente diffusa da un articolo del 2001 del quotidiano russo Moskovsky Komsomolets, che ipotizzava una migrazione nel XVIII secolo per servire lo Zar.6 Un aneddoto significativo riguarda Franco Putin, un industriale di Costabissara che, tra il 2000 e il 2005, affermò di avere una sorprendente somiglianza con Vladimir Putin, suggerendo un legame familiare.6 L’articolo del Moskovsky Komsomolets menzionava anche la presenza di famiglie «Putin» sia a Vicenza che a Venezia.6
- 3.3. La Rarity in Russia:Un’osservazione interessante è che il cognome «Putin» è considerato piuttosto raro nella Russia moderna, e la maggior parte degli individui russi con questo cognome sembra provenire dalla stessa area geografica.6 Questo elemento ha alimentato ulteriormente le speculazioni su una possibile origine straniera per il lignaggio russo. Tuttavia, le fonti russe ufficiali tracciano la famiglia di Vladimir Putin fino alla regione di Tver in Russia nel XVII secolo, descrivendo i suoi antenati come contadini.18 Questa informazione contraddice direttamente la teoria di un’origine italiana per Vladimir Putin, basandosi su ricerche genealogiche ufficiali.

4. Ponti Linguistici: Connessioni tra «Putin» e la Storia e la Lingua Italiana:
L’esplorazione di possibili connessioni tra il cognome «Putin» e la storia o la lingua italiana rivela alcuni punti di contatto, seppur non sempre diretti.
- 4.1. Potenziali Legami Storico-Linguistici:Storicamente, vi sono state interazioni tra Venezia (e più in generale l’Italia) e la Russia, che includono scambi commerciali, influenze culturali (particolarmente nell’architettura e nella musica) e alleanze politiche.22 Questi legami storici avrebbero potuto facilitare il movimento di persone e, di conseguenza, di cognomi tra le due regioni. È interessante notare come, anche in tempi recenti, vi sia un forte interesse per la lingua italiana in Russia.24 Sebbene questo sia un fenomeno contemporaneo, testimonia una continua connessione culturale. Uno studio sulla comprensione del linguaggio figurato tra gli studenti di russo come lingua straniera evidenzia l’uso di nomi di città come metafore, suggerendo un interesse accademico per i legami linguistici e culturali tra le due aree.25
- 4.2. Evoluzione e Adattamento dei Cognomi:È importante considerare come i cognomi possano subire variazioni nel passaggio tra lingue diverse a causa di regole di pronuncia e traslitterazione. Ad esempio, il cognome «Putin» può essere trascritto come «Poutine» in francese.1 Nella storia italiana, si sono verificati casi di cambiamenti di cognome e di italianizzazione, in particolare durante il periodo fascista.26 Questa dinamica evidenzia come i cognomi non siano entità statiche e possano essere modificati nel tempo per ragioni politiche o sociali. Per comprendere la forma russa del cognome, è utile considerare la struttura dei cognomi russi, che spesso presentano suffissi specifici per genere (-ov/-ova, -in/-ina) e derivano da patronimici, professioni, caratteristiche geografiche o personali.27 Anche all’interno della Russia, in contesti storici specifici come l’adozione di cognomi da parte degli ebrei nell’Impero Russo, si potevano verificare situazioni in cui membri della stessa famiglia adottavano cognomi diversi.28
5. Portatori Italiani del Nome: Figure Note con il Cognome «Putin»:
L’indagine sulla presenza di personaggi storici o contemporanei di rilievo con il cognome «Putin» in Italia rivela alcune figure e affermazioni significative.
- 5.1. Individui Storici:Per accertare la presenza storica del cognome «Putin» in Italia, sarebbe necessario esaminare i registri storici conservati presso l’Archivio di Stato di Vicenza, inclusi i registri di stato civile e gli atti notarili.16 Questa ricerca potrebbe rivelare individui con questo cognome antecedenti all’epoca contemporanea.
- 5.2. Figure Contemporanee e Affermazioni:Come già menzionato, la figura contemporanea più nota associata a una potenziale origine italiana è Vladimir Putin, con la ricorrente affermazione di un suo antenato proveniente da Costabissara.6 Un altro individuo che ha attirato l’attenzione mediatica è Franco Putin, l’imprenditore di Costabissara che ha sostenuto di avere una somiglianza notevole con il presidente russo.6 Adele Putin di Schio (VI) è un’altra figura contemporanea, una politica che si è candidata senza successo al Parlamento italiano.6 Anche Mario Putin, presidente di Serenissima Ristorazione, è un portatore contemporaneo del cognome nella regione, il quale ha specificato di non avere legami di parentela con Vladimir Putin o con il presunto ramo emigrato in Russia.11 Infine, si segnala Claudio Giordanengo, un politico di Saluzzo (non in provincia di Vicenza), definito un «putiniano» di ferro, come ulteriore esempio della presenza del cognome in Italia, sebbene in un contesto ideologico.29
6. Narrazioni Migratorie: Vicenza e le Terre di «Putin»:

L’analisi dei modelli migratori tra la zona di Vicenza e le regioni in cui il cognome «Putin» è più diffuso rivela alcune dinamiche potenzialmente rilevanti.
- 6.1. Modelli Migratori Storici:La provincia di Vicenza ha conosciuto una significativa emigrazione tra il 1876 e il 1976, con oltre un milione di persone che hanno lasciato la regione, principalmente dirette verso Brasile, Stati Uniti, Canada, Australia, Germania, Francia, Belgio e Svizzera.30 Questa forte tendenza all’emigrazione dalla zona di Vicenza suggerisce una popolazione storicamente mobile. Come già accennato, esiste una narrazione locale nel Vicentino che afferma che famiglie Putin emigrarono in Russia alla fine del XIX secolo per lavorare alla costruzione della Ferrovia Transiberiana.6 Più in generale, si riscontra una storica migrazione italiana verso la Russia, particolarmente nel XVIII e XIX secolo, con insediamenti significativi in Crimea e Odessa.31 Anche l’emigrazione svizzera verso l’Impero Russo nello stesso periodo fu consistente 36, indicando una più ampia tendenza di migrazione europea verso la Russia.
- 6.2. La Connessione della Ferrovia Transiberiana:La narrazione locale vicentina che lega le famiglie «Putin» alla costruzione della Ferrovia Transiberiana alla fine del XIX secolo è un elemento centrale delle presunte connessioni tra la regione e la Russia.6 La costruzione di questa monumentale opera ferroviaria, come documentato da fonti storiche, attrasse un gran numero di lavoratori in cerca di opportunità economiche 37, rendendo plausibile, seppur non ancora provato da evidenze dirette nei documenti consultati, la partecipazione di famiglie con il cognome «Putin» provenienti dal Veneto.
- 6.3. Legami Storici Più Ampi:La lunga storia di relazioni tra l’Italia (in particolare Venezia) e la Russia, caratterizzata da scambi commerciali, influenze culturali, alleanze politiche e, in tempi più recenti, legami economici 22, sottolinea l’interconnessione storica tra le due regioni. Questa interconnessione rende più plausibile la possibilità di migrazioni e di trasferimento di cognomi nel corso del tempo.
7. Mappatura del Nome: Distribuzione nei Database di Cognomi Italiani:
L’analisi della presenza e della distribuzione del cognome «Putin» nei database di cognomi italiani fornisce alcune indicazioni.
- 7.1. Analisi dei Record dei Database:La piattaforma Ancestry.com riporta circa 4.000 record per il cognome «Putin».41 Tuttavia, questi record includono principalmente nascite, matrimoni, decessi, registri militari, registri di immigrazione, dati censuari e alberi genealogici relativi soprattutto agli Stati Uniti.41 Questo suggerisce che, sebbene il cognome esista, la sua presenza nei database consultati sembra concentrarsi al di fuori dell’Italia, in particolare negli Stati Uniti, probabilmente a causa di fenomeni migratori.
- 7.2. Concentrazioni Regionali:Sulla base delle evidenze aneddotiche e delle affermazioni riportate dalle fonti giornalistiche italiane 7, la principale concentrazione del cognome in Italia sembra essere nella regione Veneto, in particolare attorno a Vicenza e, in misura minore, a Venezia e Treviso.
- 7.3. Tabella 1: Distribuzione Ipotesi del Cognome «Putin» in Italia:
Regione | Numero Stimato di Record/Famiglie | Fonte della Stima |
Veneto | ~50+ famiglie (Vicenza), alcune a Venezia | Articoli di giornali italiani (Il Fatto Quotidiano, Il Foglio, TViWeb, VicenzaToday) |
Altre Regioni | Da determinare | Database genealogici italiani |
Questa tabella, basata principalmente su evidenze aneddotiche, evidenzia la presunta concentrazione del cognome «Putin» in Veneto. Un’analisi più approfondita dei database genealogici italiani potrebbe fornire dati più precisi sulla distribuzione del cognome a livello nazionale.
8. Contesto Storico e Linguistico di Vicenza:
Il confronto tra le informazioni sull’origine del cognome «Putin» e le caratteristiche storiche e linguistiche della zona di Vicenza rivela alcuni elementi significativi.
- 8.1. Panoramica Storica di Vicenza:Vicenza ha una storia antica, con origini romane e periodi di dominazione da parte di diverse potenze. Nel periodo compreso tra il 1876 e il 1976, la provincia ha registrato una notevole emigrazione.30 Nel X secolo, la zona fu interessata da incursioni magiare.42 Questo contesto storico di mobilità della popolazione e di interazioni con diverse culture potrebbe aver contribuito alla presenza e alla diffusione di vari cognomi, incluso «Putin.»
- 8.2. Caratteristiche Linguistiche di Vicenza:Come precedentemente sottolineato, nel dialetto veneto parlato a Vicenza, Putin (Putìn) significa «bambino».6 Il dialetto veneto è distinto dall’italiano standard, con un proprio vocabolario e influenze linguistiche.13 La presenza di forme diminutive nel dialetto veneto rende plausibile che «Putin» possa essere nato come un termine dialettale indicante un bambino, evolvendosi poi in un cognome.
- 8.3. Confronto dei Risultati:L’esistenza del cognome «Putin» nell’area di Vicenza, unitamente al significato di «bambino» nel dialetto locale, suggerisce fortemente una potenziale origine indipendente dal cognome russo. Questa convergenza tra presenza geografica e significato linguistico è un elemento chiave. L’evidenza aneddotica di migrazioni da Vicenza verso la Russia nel tardo XIX secolo potrebbe spiegare la presenza del cognome italiano in Russia, potenzialmente in modo indipendente dall’origine russa derivata da Pyotr. Tuttavia, è fondamentale ricordare che la genealogia ufficiale russa di Vladimir Putin traccia le sue origini nella regione di Tver, contraddicendo l’affermazione di un diretto antenato italiano proveniente da Vicenza.
9. Conclusioni:
L’analisi condotta rivela che il cognome «Putin» presenta molteplici potenziali origini. La derivazione russa da Pyotr è la più ampiamente accettata per molti portatori del cognome. Tuttavia, l’esistenza del cognome nella zona di Vicenza, unita al suo significato di «bambino» nel dialetto veneto locale, suggerisce una plausibile origine italiana indipendente, probabilmente come soprannome evolutosi in cognome familiare. Le narrazioni di migrazioni da Vicenza verso la Russia nel tardo XIX secolo potrebbero aver contribuito alla presenza del cognome in entrambe le regioni. È importante sottolineare che la genealogia ufficiale russa di Vladimir Putin indica un’origine russa nella regione di Tver, distinta da un’ipotetica discendenza italiana diretta. Per ottenere una comprensione più definitiva della presenza storica e delle origini del cognome «Putin» nella regione di Vicenza, si raccomanda un’ulteriore ricerca, in particolare attraverso l’esame dettagliato dei registri genealogici italiani conservati presso l’Archivio di Stato di Vicenza.
Tabella: Confronto tra Origini del Cognome Putin
Aspetto | Origine Russa | Possibile Origine Italiana |
---|---|---|
Etimologia | Da «put'» (via, sentiero) | «Putìn» in veneto significa «bambino piccolo» |
Periodo Storico | Medioevo, Repubblica di Novgorod | Nessuna prova documentata prima del 20° secolo |
Distribuzione | Comune in Russia, raro altrove | Limitato al Veneto, specialmente Vicenza |
Prove Documentali | Registri medievali russi | Leggende locali, nessuna conferma storica |
Connessioni con Vicenza | Nessuna | Speculazioni, ad esempio su Costabissara |
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BUONE FESTE
VICENZA PALLADIO
Tango-Gotan
SAN CAYETANO

🙏🏻🙏🏻🙏🏻San Cayetano Danos Pan Paz y Trabajo!🙏🏻🙏🏻🙏🏻Patrono del Pan y del Trabajo en Buenos Aires. San Gaetano Thiene nació en Vicenza en octubre 1480 y muere en Nápoles un 7 agosto de 1547, y en esta fecha se conmemora su Fiesta Patronal.
Hay iglesias por todo el mundo dedicadas a nuestro santo patrono, desde la India, Estados Unidos, en toda Europa y América. Pero es en particular en Buenos Aires, tierra de nuestro Papa Francisco y base de nuestra asociación en Argentina, dónde la fiesta de San Cayetano tiene su más fuerte pasión, como el Santo de la Espiga, Patrono del Pan y el Trabajo. Todos los años grandes multitudes de fieles se congregan a sus puertas en la iglesia San Cayetano del barrio de Liniers desde días anteriores, incluso en carpas para pedir Pan y Trabajo.
Es San Cayetano la devoción más importante del país, después de la devoción a la Virgen de Lujan. Lo hemos adoptado cual inmigrante con tanto fervor que se trata del santo más popular de nuestro país.

HISTORIA DEL SANTO VICENTINO
Su nombre era Gaetano y nació sobre fardos de paja, en un establo, porque su madre quiso emular a la Virgen María y entregarle aquel (su tercer hijo) pariendo como lo hizo Ella. Era una tardecita de 1480 y varios sirvientes acudieron a contener a la madre, cuyo nombre era María Da Porto, condesa de Thiene. Los padres de Gaetano eran condes y el pequeño creció entre lujos inimaginables, mármoles venecianos y vajilla de plata. Por esta razón no tuvieron inconvenientes en enviarlo a la Universidad de Padua, una de las más prestigiosas del mundo y en aquel entonces, la mejor. Allí Gaetano estudió abogacía, con el sueño de seguir el mismo oficio que su papá Gaspar, que murió cuando el joven tenía dos años. Se recibió en 1504 con notas impecables y nunca ejerció.

VOCACION SACERDOTAL DE GAETANO
Durante sus estudios había descubierto una vocación sacerdotal para brindarse a los pobres. Y renuncia a todas sus riquezas convirtiéndose en sacerdote. Luego de trabajar en el Vaticano como favoritos del Papa Julio II, abandona su ostentosa oficina para seguir el camino de su corazón. Dedicar su vida a los pobres.
PRIMER HOSPITAL DE ENFERMEDADES INFECCIOSAS
Crea el primer hospital de enfermedades infecciosas de la historia, peleando con algunos sectores que consideraba que los infectados estaban embrujados. “Quiero honrar a Cristo hasta transformarme en Él, como decía San Pablo”, explicaba en sus cartas. Vivía entre sus pares, los Hermanos del Divino Amor, y ya había perdido a ambos hermanos y a su madre. Quedaba él solito, conde de Thiene si no hubiera renunciado a todo a temprana edad, y asistía a los enfermos del Hospital de Incurables noche y día. Fue entonces cuando un anhelo irrumpió en su vida: quería fundar su propia orden religiosa. Así se lo expresó al Pontífice, proponiéndole claridad entre tanta oscuridad de la Iglesia de aquel entonces, consumida por la corrupción, detractores, y la Inquisición misma.
LA ORDEN DE LOS TEATINOS
Proponía vivir en comunidad con voto de absoluta pobreza bajo el lema “Nada poseer, nada pedir”. Y nació la orden de los Teatinos. Eran sacerdotes que además de servir al prójimo pasaban hambre, tenían prohibido pedir ayuda. Pero cuando parecía que iban a desfallecer, una canasta con comida aparecía frente al edificio sin que nadie hubiera visto quién la acercaba. Milagros, que le dicen.
El sacerdote se acercaba a los setenta años -algo insólito para la época- cuando comenzó con dolores de articulaciones, pecho, picos febriles y otras dolencias. El final estaba cerca y él lo sabía. Murió en 1547 en Nápoles, dormido sobre fardos de paja como aquellos que lo vieron nacer. Pobre entre los pobres y rico entre los ricos. Y, luego, en 1671, se convirtió en Santo.

LA VERSIÓN ARGENTINA
Algunos inmigrantes italianos lo trajeron consigo a nuestro país. Y un buen día un campesino de principios del siglo XIX pasó frente a una imagen del santo camino a su casa. Era un paisano que venía de sus campos de trigo, donde no había podido cosechar nada debido a una sequía que lo abrasaba todo desde hacía meses. El hombre se bajó de su carreta y le rezó a aquella imagen, pidiéndole que salvara sus trigales y dejándole como ofrenda unas pocas espigas que había logrado recolectar. Le prometió a Gaetano que si recordaba su pedido difundiría su ayuda y daría a conocer quién era. Y se fue. Pero antes de que llegara a su casa se desató una tormenta pocas veces vista desde el diluvio universal, y el anónimo se dejó empapar por aquella bendición y por su promesa.
GAETANO SE HACE CAYETANO EN ARGENTINA
Por cuestiones de la Argentina, Gaetano pasó a llamarse Cayetano. San Cayetano. Y la difusión del milagro de los trigales fue tan grande que sus fieles comenzaron a ofrecerle el origen del pan para pedirle que con él pusiera el nuestro de cada día en nuestras mesas. La devoción creció y pasó a ser conocido como ‘el santo de la espiga’ y el patrono del pan y el trabajo, sólo aquí, en Argentina, ya que el santo del trabajo en el resto del mundo es San José (por tratarse del carpintero más famoso, a excepción de su Hijo, claro). Cada 7 de agosto, fecha de su muerte, Argentina celebra a San Cayetano, pidiéndole pan y trabajo o agradeciéndoselos.

EL FENÓMENO POPULAR
Podríamos decir -y se ha dicho, popularmente- que San Cayetano murió en el siglo XVI y resucitó en el XX. Ocurre que el 29 de octubre de 1929 la bolsa de Wall Street se desplomó, iniciando una década nefasta y llevándose consigo hasta a nuestra propia economía. Como exportadores quedamos en la lona, y el desempleo creció hasta niveles históricos. La pobreza y la indigencia se habían adueñado de nuestro país, y en aquella desesperación alguien recordó al santo de la espiga. Y lo compartió. Y comenzaron las peregrinaciones hasta su casa más importante en Liniers, la célebre parroquia enclavada en Cuzco 150.
PEREGRIANCIONES EN NUESTROS DIAS
Más de un millón de personas acampan días antes de la celebración del 7 de agosto en las cercanías del templo y guardan su lugar en la fila que les permite unos segundos de intimidad junto a la imagen de Cayetano. Sólo con la llegada de la pandemia algunas decenas de fieles cuando se pidió expresamente que nadie acudiera. De hecho, la parroquia estuvo cerrada, para prevenir que alguien se aventurara a ir.
Se restauraron ya en el año 2022 las peregrinaciones con la ceremonia que se realizó comenzando con la vigilia la noche anterior y con un peregrinación desde la basílica de Lujan y cerrando con el Cardenal Mario Poli con la homilía por el trabajo y nuestro pan de cada día, hablando del ejemplo del buen samaritano. Unos años antes el entonces párroco Gerardo Castellano contaba “El peregrino no quiere que le regalen nada: quiere trabajar, quiere ganarse su pan”.
En el mundo, San Cayetano es sinónimo de la Argentina, a pesar haber nacido en Vicenza Italia y celebrado en la Ciudad de Nápoles dónde fundó la órden de los Taetianos. En Argentina es es la segunda imagen más veerada de devoción sólo superado por la Virgen de Luján. No es necesario reforzar que en Argentina y en Buenos Aires tenemos predilección por el santo de la espiga y, al parecer, él por nosotros.
(Extractado de Nota del diario La Nación agosto 2021) autora Rocío Sueiro
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